A rischio l’autonomia delle Bcc, a Salerno le banche locali protestano
De Luca, direttore generale della Bcc di Buonabitacolo: «Ne perde il territorio»
Il governo Renzi spinge per la riforma del credito cooperativo. L’esecutivo lavora ad un modello federale. Una banca capogruppo, in forma di società per azioni, sotto le altre Bcc legate alla holding capofila che eserciterà poteri di indirizzo. Una riforma che trova d’accordo anche Banca d’Italia e il Tesoro che potrebbe portare alla definitiva chiusura dell’esperienza maturata dai 379 istituti di Credito Cooperativo, con oltre 1,2 milioni di soci. Ma le Bcc sono sul piede di guerra. Soprattutto in provincia di Salerno, dove questa esperienza di credito cooperativo è cresciuta in maniera esponenziale. «Non siamo assolutamente d’accordo alle modifiche del sistema cosi come vengono prospettate – ha detto Angelo De Luca, direttore generale della Bcc di Buonabitacolo – ci sarebbe un danno incalcolabile per le piccole e medie imprese e anche per le famiglie. Occorre evidenziare che noi sosteniamo il 25% del credito per queste categorie che rappresentano la colonna portante dell’intera economia italiana».
I disagi
«La riforma snaturerebbe la funzione originaria delle Bcc– ha aggiunto De Luca – si perderebbe il contatto diretto e costante con il territorio a danno dell’economia reale. Certo non ci preoccupa il confronto; vengano pure professionalità ad affiancarci, ma non ci facciano perdere la nostra autonomia. Certo, noi non ci nascondiamo dietro un dito, e quelle Bcc che non hanno operato in maniera attenta ed hanno una percentuale di partite anomale superiore al 20% è giusto che perdano la loro autonomia e vengano assorbite. Un’ipotesi che probabilmente porterebbe alla riduzione del numero di un 20% ed è giusto che accada, ma non facciamo di tutta l’erba un fascio».
da Corriere del Mezzogiorno del 02/03/2015