A Roma la 56.ma Assemblea ABI. Presente anche la BCC di Buonabitacolo
A Roma oggi, al palazzo dei Congressi, la 56.ma Assemblea delle aziende associate all’ABI. Presente anche la BCC di Buonabitacolo.
L’Assemblea annuale dell’ABI è l’occasione per fare il punto sulla situazione economica attuale e prospettica dell’Italia e dell’Europa e illustrare l’impegno delle banche italiane per la ripresa. Alla presenza di autorità, di rappresentanti istituzionali e politici, di banchieri e imprenditori, apre i lavori il Presidente, Antonio Patuelli. A seguire gli interventi del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e del Ministro dell’economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan. All’assemblea romana anche il Presidente della BCC di Buonabitacolo, l’avvocato pasquale Gentile ed il direttore generale della BCC Angelo De Luca. Il pronunciamento a favore di Brexit del referendum nel Regno Unito impone una decisa e rapida svolta nell’Unione Europea che ha perso il suo slancio strategico e ha accentuato il ruolo burocratico che sta favorendo la rinascita di spinte nazionaliste, anche con forme inedite, che abbiamo individuato in anticipo. Chiediamo con forza una nuova Europa meno burocratica e più democratica – ha riferito il Presidente ABI Antonio Patuelli – L’Unione Europea e l’Euro non si sono disgregati negli anni della gravissima crisi e ora sono messi in discussione dalle emergenze e dall’incapacità di affrontarle tempestivamente con un’unica strategia europea. La costruzione dei muri non ha mai risolto i problemi, come dimostrano emblematicamente gli esempi della Maginot e di Berlino. Le Banche in Italia, prima dell’Unione bancaria e della Vigilanza unica, hanno affrontato le crisi con la regia della Banca d’Italia e con le risorse esclusivamente private del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Le Banche in Italia non hanno avuto negli scorsi anni i cospicui “aiuti di Stato”, frequenti altrove, e nell’autunno scorso hanno sopportato i costi morali ed economici di cavillose interpretazioni burocratiche della Commissione europea che hanno impedito i meno onerosi e meno iniqui interventi già decisi dal Fondo interbancario. Innovative iniziative private come il Fondo Atlante e il rinnovato ramo volontario del Fondo interbancario, con interventi preventivi, partecipativi e non più a fondo perduto, prevengono i rischi di altre eventuali (e più costose per tutti) risoluzioni e respingono ogni ipotesi di “bail-in”. Ma occorre un calmiere anche per l’onerosità a carico delle banche per la contribuzione ai numerosi fondi anche obbligatori europei, soprattutto a quelli ai quali l’Italia non ricorre. Occorre venga rivista al più presto la normativa sulle risoluzioni e sul “bail in” innanzitutto per ciò che contrasta con la Costituzione italiana – ha aggiunto il Presidente, Antonio Patuelli. Uno specifico riferimento al sistema delle BCC al centro della riflessione fatta per quasimezzogiorno.it dal direttore della BCc di Buonabitacolo Angelo De Luca. “Il numero delle banche in Italia si è assai ridotto: il mondo del Credito cooperativo sta andando soprattutto verso un grande gruppo bancario cooperativo. Gli altri gruppi bancari italiani e di matrice internazionale sono 63 e le banche indipendenti sono meno di 70, tutti impegnati in una forte concorrenza e con rapporti diretti e profondi con le imprese come chiede il nuovo Presidente di Confindustria. I dipendenti bancari in Italia sono meno della metà di quelli della Germania e inferiori di un quarto a quelli della Francia” ha affermato De Luca.
da “QuasiMezzogiorno.it” del 08/07/2016