Al via la riforma BCC. La nuova holding capogruppo aggrega il mondo del credito cooperativo italiano.
Parte dunque la riforma del sistema BCC. Una nuova holding che dovrà fare da capogruppo e aggregare il mondo del credito cooperativo italiano che non aprirà il capitale al mercato. Ne abbiamo parlato con il direttore generale della BCC di Buonabitacolo, Angelo De Luca che ha incontrato il Ministro di Giustizia Orlando.
Il direttore generale della BCC di Buonabitacolo, insieme al vicepresidente della BCC, l’ing. Francesco Piro, hanno discusso della riforma del sistema BCC con il Ministro di Giustizia, Orlando al quale sono state esternate tutte le perplessità sul futuro del Credito Cooperativo. “Il governo ha preso in seria considerazione le proposte di Federcasse – ha affermato il direttore De Luca – E’ in atto una mediazione e l’apporto di correzioni rispetto alla prima bozza di autoriforma messa a punto da Federcasse nell’estate scorsa dove si puntava a fissare una soglia azionaria della nuova holding da lasciare al controllo delle Bcc di almeno il 51%. Il restante 49% poteva, secondo le indicazioni anche sul mercato o essere ceduto a un partner, magari allo stesso Crédit Agricole, il cui modello si voleva imporre in Italia per la riforma delle Bcc” ha affermato De Luca. Ora occorre attendere il testo definitivo che sarà approvato giovedì prossimo. “Di sicuro a quanto pare non ci sarà un tetto massimo alla partecipazione del capitale della holding da parte delle Bcc – ha aggiunto De Luca – BCC che comunque saranno sottoposte a vigilanza e ad azioni di indirizzo da parte della holding attraverso il patto di coesione. La nuova società di controllo nascerà con un azionariato al 100% riconducibile al mondo bancario cooperativo. Importante il fatto che gli azionisti potranno essere tanto le singole Bcc che le Federazioni. Il mondo delle Bcc rivendica con fierezza il fatto di aver risolto sinora tutte le crisi delle piccole banche al suo interno e lo continuerà a fare. Attraverso il meccanismo di solidarietà interna al sistema, un vincolo di appartenenza che senza far fondere le Bcc le impegna a una sorta di messa a fattor comune dei vari patrimoni delle singole realtà – il nuovo gruppo che nascerà con la costituzione di una holding unica di controllo avrà una dotazione di circa un miliardo di patrimonio. Va tenuto conto che l’intero bruppo Bcc ha un patrimonio di circa 20miliardi di patrimonio che lo pone come terzo gruppo a livello nazionale. Il primo atto, dopo l’approvazione del decreto, sarà la creazione di una prima scatola societaria, che nascerà dall’aggregazione del gruppo industriale Iccrea Holding e della trentina Cassa centrale banca, già dotate di licenza bancaria. “Il processo decisionale per stabilire quale realtà locale terrà le redini della newco e potrà nominare rappresentanti nel suo board è partito in questi giorni e si protrarrà a lungo. L’esito finale sarà il frutto della mediazione e della capacità di aggregare alleanze interne al sistema. Noi siamo pronti – ha aggiunto De Luca – siamo pronti a fare la nostra parte aperti a trovare soluzioni aggregative di aziende che abbiano la nostra stessa solidità e finalità. Dunque una banca sempre più solida; “Cet1: 16,57% la nostra BCC sempre più un modello di concretezza e lungimiranza” ha concluso il direttore generale della BCC di Buonabitacolo Angelo De Luca.
da “QuasiMezzogiorno.it” del 26/01/2016