La BCC di Buonabitacolo protagonista del tour informativo “Resto al Sud”
Buonabitacolo (SA) – Ha preso il via ieri pomeriggio su iniziativa della BCC di Buonabitacolo il tour informativo di “Resto al Sud”, il programma di agevolazioni finanziarie rivolte agli under 36 promosso da Invitalia. Tantissimi i giovani presenti all’incontro che si è snodato attraverso una serie di risposte concrete all’interrogativo: quale futuro per i giovani del mezzogiorno. Giovani in fuga dal Sud. Alla ricerca di un lavoro e di un futuro. Migliaia i giovani che abbandonano il Sud e, con il loro bagaglio di anni di studi, affrontano veri e propri viaggi della speranza, verso località del Centro e Nord Italia alla ricerca di un’occupazione. “Ma per chi ha ancora la forza di restare nella propria terra, e di valorizzarla, adesso c’è ‘Resto al Sud’: l’incentivo gestito da Invitalia con una dotazione di 1.250 milioni di euro, che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia)” ha commentato il direttore generale della BCC di Buonabitacolo, Angelo De Luca. “Ciascun imprenditore può ottenere 50mila euro, fino a un massimo di 200mila nel caso di più imprenditori. Le agevolazioni coprono il 100% delle spese e prevedono: un contributo a fondo perduto pari al 35% del programma di spesa e un finanziamento bancario pari al 65%, garantito dal Fondo di Garanzia per le pmi” ha spiegato il dott. Antonio Viglietta, responsabile del progetto resto al Sud per la BCC di Buonabitacolo. “Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi. Chi vuole presentare la domanda può rivolgersi alle cinque agenzie della BCC di Buonabitacolo, quella di Padula, di Montesano sulla Marcellana, di Lagonegro, di Sanza e quella di Buonabitacolo, per ricevere supporto gratuito per la predisposizione del progetto d’impresa” ha aggiunto il presidente della BCC di Buonabitacolo, l’avvocato Pasquale Gentile.L’incontro, moderato dal giornalista Lorenzo Peluso, direttore di quasimezzogiorno.it, si è aperto con i saluti istituzionali del sindaco di Buonabitacolo, Giancarlo Guercio. Interessante la fotografia tracciata dal presidente del Forum dei Giovani della provincia di Salerno, Giuseppe Rienzo. “Segnali di dinamismo arrivano anche dai dati sulla nati-mortalità delle imprese. Nel 2017, nel Mezzogiorno, le nuove imprese create hanno superato quelle che hanno chiuso i battenti. Il numero di imprese meridionali è, dunque, aumentato. Un dato positivo, che genera ottimismo” ha chiosato Rienzo. Di grande impatto l’intervento della manager dell’azienda Sidel, Antonella Damiani, che ha raccontato l’esperienza di un’azienda di successo che opera al Sud con una prospettiva ed un mercato a livello nazionale ed internazionale. A conclusione l’intervento del dott. Giuseppe Glorioso di Invitalia che ha interloquito con i tanti presenti attraverso una serie di domande mirate. “Una grande occasione Resto al Sud – ha riferito Glorioso – nel Mezzogiorno, i comparti più interessati alla creazione di nuove imprese sono il turismo, l’agricoltura in tema di trasformazione di prodotti, ma anche i comparti nei servizi più tradizionali. La manifattura resta comunque uno dei capisaldi del lavoro tradizionale”. Un dato interessante riguarda la condizione occupazionale del Sud, nella media del 2017, che cresce per il quarto anno consecutivo, salendo dell’1,2%, ovvero di 265 mila unità. Il tasso di occupazione sale al 58,0%, il livello più alto dal 2009, pur “rimanendo 0,7 punti al di sotto del picco del 2008”, il valore massimo pre-crisi. Lo stesso discorso vale per il numero di occupati, che sono 23 milioni e 23 mila. Nel 2017 l’occupazione è trainata dai dipendenti a tempo determinato, che nella media annua salgono a 2 milioni 723 mila, aumentando di 298 mila unità, contro il rialzo di 73 mila unità per gli indeterminati. Sia per i dipendenti a termine che per quelli ‘fissi’ siamo ai massimi storici. Invece tocca il minimo assoluto il numero dei lavoratori indipendenti, scesi per il settimo anno consecutivo (5 milioni 342 mila, -105 mila in un anno). L’Istat segnala che “mentre nel Centro-Nord il tasso di occupazione raggiunge livelli pressoché analoghi a quelli del 2008, arrivando al 66,7% nel Nord e 62,8% nel Centro, nel Mezzogiorno l’indicatore è ancora al di sotto del 2008 di 2,0 punti (44,0%)”. Se l’Italia settentrionale ha sostanzialmente pareggiato i conti con la crisi, la stessa cosa non si può dire per il meridione.
da “QuasiMezzogiorno.it” del 06/04/2018