Dal 2008 ad oggi sono scomparse nel Sud più di 60mila imprese. L’allarme del direttore della BCC De Luca
I dati sono drammatici. Ma sembra quasi che al governo interessi poco o nulla. Dal 2008 ad oggi sono scomparse nel Sud e nelle Isole più di 60mila imprese. Numeri impressionanti che abbiamo commentato con il direttore generale della BCC di Buonabitacolo, Angelo De Luca.
Dati riportati nel Report Sud ‘Il Sud dopo la Terza guerra mondiale si lecca le ferite’, rapporto semestrale previsionale sull’economia del Mezzogiorno realizzato da Diste Consulting per Fondazione Curella. “Siamo preoccupati e molto anche – ha affermato il direttore De Luca – rispetto a sette anni prima, come si legge nel Report, il Sud/Isole conferma la chiusura di oltre 41.500 artigiani, per una quota dell’11%. La flessione delle imprese artigiane ha coinvolto tutte le regioni del Mezzogiorno. I fallimenti sono tornati a diminuire mentre le startup innovative iscritte a fine dicembre 2015 nella sezione speciale del Registro Imprese ammontano a 1.200 nel Sud/Isole con un un incremento di 348 unità (+42,1%). Per quanto riguarda gli investimenti, sia quelli in costruzioni che quelli in beni strumentali, hanno mantenuto livelli insufficienti condizionati da un clima di sfiducia delle imprese orientato all’incertezza” ha aggiunto De Luca. Non aumenta neppure la spesa familiare, bloccata sui livelli di vent’anni fa. Dati confortanti arrivano dal mercato abitativo ma che comunque non è ancora in grado d’innescare un decisivo rilancio del settore. “Nella nostra area di competenza, tra Vallo di Diano, lagonegrese e Golfo di Policastro – aggiunge De Luca – l’agricoltura che dovrebbe essere il traino dell’economia locale non riesce a superare la fase di crisi che ha interessato il settore negli ultimi anni. Siamo preoccupati e chiediamo interventi urgenti da parte del governo e delle istituzioni. Occorre agire con urgenza prima che sia troppo tardi” ha concluso De Luca.
da “QuasiMezzogiorno.it” del 07/06/2016