Rapporto SVIMEZ, De Luca della BCC di Buonabitacolo: “Serve Ministero per il Mezzogiorno”
E’ stato presentato ieri presso la Camera di Commercio di Roma il rapporto SVIMEZ 2016. Dopo le anticipazioni della scorsa estate, ora l’ufficialità con tutti i dati relativi al tasso dello sviluppo nel mezzogiorno registrato nello scorso anno 2015 ed uno sguardo anche ai primi mesi del 2016. Dati ancora una volta che hanno fatto registrare una divergenza tra il mezzogiorno e il resto d’Italia. Il 2015 ha portato un seppur lieve miglioramento dal punto di vista economico. Un segno positivo che ha riguardato tutta la nazione anche se, dividendo per aree geografiche, dal rapporto SVIMEZ, si evidenzia come il tasso di crescita per il Sud sia decisamente più basso rispetto al resto d’Italia, soprattutto rapportandolo invece alla decrescita che si è registrata nell’anno precedente. Il Mezzogiorno partiva infatti svantaggiato visto che, il 2014 aveva portato nel sud una decrescita pari a 1,4% mentre per il resto d’Italia si parlava in media dello 0,2. Nel 2015 il sud era quindi chiamato a recuperare il gap di oltre un punto percentuale. Nonostante i dati positivi, il recupero pare non sia arrivato e il mezzogiorno continua così a restare indietro rispetto al resto del Paese. Sulla presentazione dei dati dell’Agenzia per lo Sviluppo del Mezzogiorno, è intervenuto il direttore generale della BCC di Buonabitacolo Angelo De Luca “Sono anni che lo diciamo, – afferma De Luca ma nessuno sembra voler ascoltare”. Analizzando i dati, infatti, emerge come, pur registrandosi da un lato segnali di ripresa per turismo e agricoltura, nel 2015 il Pil delle Regioni meridionali è cresciuto dell’1%, nel campo del lavoro, più in generale, l’unica Regione vicina ai livelli del 2008 è la Basilicata, che risulta quella con i risultati migliori, mentre la più povera è la Calabria. “Non possiamo più reggere a questa situazione negativa – ha aggiunto il direttore della BCC di Buonabitacolo – che necessita di un vero Piano di investimenti per il Sud. Restano negativi il numero dei nati al Sud che ha raggiunto il livello più basso dall’unità d’Italia con 170mila bambini,negativo anche il saldo migratorio con 653mila unità, per due terzi giovani e con molti laureati. Dieci meridionali su cento risultano in condizioni di povertà assoluta, il rischio di cadere in questa condizione è triplo rispetto al resto del Paese e nelle due regioni più grandi, Sicilia e Campania, sfiora il 40%. Insomma – continua Angelo De Luca – sono anni che lo diciamo, ora la conferma dello Svimez, ma intanto la situazione peggiora giorno dopo giorno. Ci chiediamo quando questo Governo attiverà una politica industriale che favorisca l’accesso delle imprese meridionali agli strumenti di sostegno? mentre da un lato noi, piccole banche del territorio continuiamo a sostenere la piccola economia delle famiglie e delle imprese, non riusciamo ancora a cogliere segnali che vedano impegnate risorse per il contrasto alla povertà e investimenti addizionali nei Patti per il sud con le regioni. Sia chiaro – conclude De Luca – non stiamo pensando ad una nuova cassa per il mezzogiorno, ma almeno l’istituzione di un Ministero per il Mezzogiorno che punti al sostegno dell’occupazione giovanile qualificata, questo si, questo ce lo aspettiamo ed anche in tempi brevi. Insomma, anche i parlamentari eletti al Sud, nel nostro Cilento, nel salernitano, in Basilicata, finiscano di fare chiacchiere ed agiscano con proposte concrete. Prima che sia davvero troppo tardi” ha concluso il direttore De Luca.
da “UnoTvWeb.it” del 11/11/2016