Riforma BCC, 5 BCC salernitane propongono emendamenti al testo della riforma
Giuseppe Fauceglia, docente universitario e professore in diritto commerciale è al lavoro per preparare degli emendamenti alla riforma delle BCC. Il conferimento dell’incarico è giunto da parte di 5 BCC salernitane quali: BCC Aquara, Banca Monte Pruno di Roscigno, BCC di Buonabitacolo, BCC di Scafati e BCC di Fisciano, che, in maniera silenziosa ma incisiva cercano di opporsi ad una riforma che, così come concepita, potrebbe portare alla scomparsa del credito cooperativo un danno enorme per il Sud Italia e soprattutto per le aree interne che, attraverso il credito cooperativo e la conoscenza diretta tra banca e clienti, consente la sopravvivenza delle imprese e quindi dell’attività produttiva e delle’economia. Le 5 bcc hanno quindi deciso di intervenire con ordine e utilizzando la stessa strategia che utilizza solitamente il governo. Gli emendamenti che il Dott. Fauceglia deve preparare interessano principalmente due punti della riforma su cui si intende intervenire e che per le BCC di Aquara, Roscigno, Buonabitacolo, Scafati e Fisciano rappresentano i punti maggiormente penalizzanti e più rischiosi. Innanzitutto la proposta di modifica riguarda la ridefinizione del tetto previsto per al costituzione di una Holding un tetto che si punta a far abbassare in modo da consentire la costituzione di più holding favorendo così la sana competizione ed eliminando il rischio della creazione di un servizio in regime di monopolio. Le BCC salernitane tra le quali anche le due BCC valdianesi dirette da Michele Albanese e Angelo De Luca, rispondendo alla norma che prevede la necessità di far parte di un gruppo bancario capofila per poter continuare ad operare come banche di credito cooperativo chiedono di abbassare il tetto per la costituzione della holding capofila a 600 milioni di euro. Inoltre i direttori delle BCC salernitane chiedono di intervenire anche in merito al patto di coesione cioè il collegamento tra società capogruppo e le BCC aderenti che al momento risultano essere stringenti. Per i direttori delle Banche di credito cooperativo salernitane viene praticamente tolta l’autonomia gestionale senza tener conto della gestione attuale delle banche e non premiando le banche virtuose. Un problema per le bcc del sud che risultano essere decisamente piccole rispetto a quelle del nord ma che si rivelano maggiormente efficienti con un rapporto impiego/deposito pari al 60%. Insomma i direttori delle BCC presenti sul territorio salernitano tra i quali anche Michele Albanese e Angelo De Luca che scendono in campo a difesa innanzitutto del territorio per il quale la presenza delle BCC e la conoscenza diretta tra clienti e banche è risultata negli anni di fondamentale importanza per l’economicità dell’area e il mantenimento in vita delle imprese, senza considerare il grande supporto offerto a famiglie e giovani.
da “UnoTvWe.it” del 27/02/2016