Riforma del Credito Cooperativo. I mutamenti saranno profondi.
La fase di costituzione dei Gruppi Bancari Cooperativi, ai sensi della legge di riforma del Credito Cooperativo, è entrata nel vivo e nei prossimi mesi si definiranno compiutamente i nuovi assetti strategico-organizzativi all’interno della categoria. “I mutamenti saranno profondi, fortemente innovativi e l’impegno riformatore comporterà sforzi rilevanti, soprattutto nell’ambito della razionalizzazione di un sistema complesso e articolato come quello che le Bcc, le Casse Rurali e le Casse Raiffeisen hanno realizzato nel corso di alcuni decenni a partire dalla metà del secolo scorso” ha affermato a quesimezzogiorno.it il direttore generale della BCC di Buonabitacolo, Angelo De Luca. Un lavoro complesso e delicato, una serie di equilibri molto sensibili affrontato con grande impegno da Federcasse, in quanto associazione nazionale di rappresentanza delle Bcc, Casse Rurali e Casse Raiffeisen in questi mesi si concentra, fra l’altro, sul processo di revisione di alcuni pilastri della regolamentazione bancaria europea (Crd5, Crr2, Brr2 e Srm2) e quindi nell’interlocuzione con Commissione europea, Parlamento europeo e Governo Italiano; nel confronto con le Autorità italiane per la definizione di norme che recepiscono regolamentazioni di origine europea; nella definizione di un nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro per gli oltre 36 mila dipendenti del sistema. Per Federcasse resta, soprattutto, centrale la tutela del modello di banca cooperativa mutualistica, “modello controcorrente”. Un modello, quello della “banca cooperativa di comunità” gestita secondo criteri di democrazia economica, che negli anni più duri della crisi ha assicurato sostegno a famiglie e imprese svolgendo un’ insostituibile funzione anticiclica e che ha definito, nel tempo, forme originali e innovative di tutela per depositanti e risparmiatori (risolvendo sempre al proprio interno situazioni di criticità). “Un modello che dovrà senz’altro rinnovarsi, ma evitando di omologarsi con altri modelli bancari che le sono estranei – afferma ancora De Luca – Gli interessi essenziali delle Bcc, Casse Rurali e Casse Raiffesen nonché dei costituendi Gruppi Bancari Cooperativi sono comuni, anche nell’attuale differenziazione dei percorsi di riassetto organizzativo. E’ un concetto questo che il Presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba, ha rimarcato anche nella tradizionale lettera di inizio anno diretta alle Bcc, alle Federazioni locali e alle Banche di secondo livello” ha aggiunto De Luca. Una rappresentanza qualificata collocata in un ambito associativo continua dunque ad essere l’unica soluzione appropriata per svolgere un lavoro costante di salvaguardia degli interessi comuni nei confronti delle Autorità. Per assicurare al meglio tale funzione è in pieno svolgimento la riprogettazione della Federazione Nazionale, a cominciare dalla revisione dello Statuto per adeguarlo ai nuovi contesti normativi, istituzionali e organizzativi, di sistema, al quale farà seguito una ridefinizione coerente della struttura organizzativa e del modello di servizio.
da “QuasiMezzogiorno.it” del 15/01/2018